Laboratori formativi

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domenica 24 novembre 2013

Giovani immigrati: Il razzismo dei gesti e dei pensieri quotidiani. (Prima parte..)

Vorrei riportare qui in seguito un episodio di cui ho letto di recente e su cui mi sono rispecchaiata da "giovane immigrata di seconda generazione".


<<Durante il tragitto mamma e figlia non la smettevano piú di parlare, criticando tutto e tutti. Ascoltavo appena, finché una frase mi portó bruscamente alla realtá. ´Certo che quel negro ballava bene´ disse la signora. La parola ``negro``, il tono di voce con cui era stata pronunciata, mi misero improvvisamente a disagio. Sa benissimo che si chiama Stef, perché ha detto ``negro``? `Mi é stato dietro tutta la serata, con quelle sue labbrone... mi avrebbe volentieri succhiata tutta´ replicó Silvie. E scoppiarono a ridere insieme. Io non ridevo e mi sentivo sempre piú offesa. ´Io non sono affatto razzista, per caritá, ma la gente di colore mi fa un po' senso´ continuó la madre con aria snob. D'un tratto ebbi chiaro cosa c'era che non andava; stavano parlando del razzismo e dei negri come se io non ci fossi, o come se di colpo fossi diventata bianca. Chiesi: ´Mi scusi signora, ma se un giorno sua figlia dovesse innamorarsi di un ragazzo nero, lei come la prenderebbe?´
´Sei matta?! Non permetterei mai che mia figlia sposi uno di colore. E poi é impossibile, perché anche a lei, come me, i negri fanno senso´.
Una risposta cosí non me lo aspettavo davvero. [..] Feci d'istinto ancora una domanda: ´Silvie, ma come posso essere la tua migliore amica se anche io sono, come avete detto voi ``negra``?´ La risposta che diede, ME LA SONO SENTITA RIPETERE TANTE VOLTE dalla gente piú diversa e nei vari posti, E POSSO ASSICURARE CHE FA PIÚ MALE DI UN INSULTO: ´Ma noo... che stai dicendo?... CON TE NON É LA STESSA COSA. Eppoi tu non sei proprio ``nera nera``, sei mulatta. Non hai il naso sproporzionato come gli africani veri...`. La mia amicizia con Silvie finí cosí, quella notte, in quella macchina, con quelle parole. >>
Testo tratto dal racconto autobiografico di Nassera Chora, una giovane maghrebina.

1 commento:

  1. C'è poco da dire su parole così superficiali. Solo tristezza, perché sono la prima a sentir parlare in questi termini persone a me vicine. L'unica cosa che possiamo fare è approfittare di ogni occasione per cercare di indurre gli altri a un pensiero più razionale e tollerante.

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